Dermatologia

Piaghe da decubito

Data della ricerca: maggio 2003

Quesiti clinici

Interventi

Messaggi Chiave

  • Prevenzione
    • Letti a cessione d'aria in terapia intensiva Uno studio randomizzato in soggetti in terapia intensiva ha trovato che i letti a cessione d'aria riducono il rischio di nuove piaghe da decubito rispetto ai letti normali.
    • Rivestimenti antidecubito sui lettini operatori Una revisione ha trovato che l'uso di rivestimenti antidecubito sui lettini operatori riduce significativamente l'incidenza di lesioni da decubito.
    • Stivaletti di vinile gonfiati d'aria con nicchia per il piede Un piccolo studio randomizzato ha trovato che l'impego di stivaletti di vinile gonfiati di aria è associato a un più rapido sviluppo di lesioni da decubito rispetto ai cuscini dell'ospedale.
    • Superfici a pressione alternata, differenti tipi di cuscini antidecubito, letti regolabili elettricamente, letti a cessione d'aria con idroterapia, supporti a bassa pressione costante, riposizionamento regolare del paziente, composti per uso topico e medicazioni Non abbiamo trovato prove sufficienti sugli effetti di questi interventi.
    • Superfici antidecubito in schiuma Una revisione sistematica ha trovato che i presidi in schiuma, usati al posto dei materassi standard ospedalieri, riducono l'incidenza di lesioni da decubito in soggetti ad alto rischio dopo 10-14 giorni. Non sono emerse prove che un particolare tipo di materasso in schiuma sia migliore di un altro.
    • Vello di pecora Uno studio randomizzato ha trovato che il vello di pecora antidecubito riduce l'incidenza di lesioni da decubito rispetto al trattamento standard in soggetti di età superiore ai 60 anni sottoposti a interventi chirurgici.
  • Trattamento
    • Letti ad aria fluidizzata Abbiamo trovato prove limitate da 3 studi randomizzati sull'efficacia dei letti ad aria fluidizzata nel guarire le lesioni da decubito rispetto a trattamento standard.
    • Superfici a pressione alternata, pulizia dei tessuti necrotici, elettroterapia, medicazioni con idrocolloidi, letti a lento rilascio d'aria, laserterapia a bassa emissione, supporti a bassa pressione costante, supplementi nutrizionali, altri medicamenti, cuscini antidecubito, ultrasuoni, pressione negativa localizzata e fenitoina per via topica Non abbiamo trovato prove sufficienti sugli effetti di questi interventi.

Definizione

Le lesioni da decubito (note anche come ulcere da compressione, piaghe o ulcere da decubito) possono presentarsi con iperemia persistente, vesciche, fissurazioni o necrosi della cute e possono estendersi alle strutture sottostanti come muscoli e ossa. Non è chiaro se l'eritema o l'eritema persistente (che non regredisce alla digitopressione) costituiscano lesioni da decubito.

Incidenza e prevalenza

I dati più completi sulla prevalenza e l'incidenza delle lesioni da decubito derivano da studi su popolazioni ospedaliere, con una prevalenza del 6-10% in ospedali pubblici britannici1 e dell'8% in cliniche universitarie negli Stati Uniti.2

Eziologia e fattori di rischio

Le lesioni da decubito sono indotte da compressione continua, frizione o torsione e compaiono più spesso sotto il livello lombare in corrispondenza delle prominenze ossee, come in regione sacrale, alle anche e ai talloni. Le lesioni da decubito sono presenti in tutti i setting assistenziali. L'età anziana, la ridotta mobilità e un carente stato nutrizionale costituiscono i fattori di rischio più frequenti. L'importanza relativa di questi e altri fattori di rischio non è chiara.3

Prognosi

La presenza di lesioni da decubito è associata a un aumento da 2 a 4 volte della mortalità nella popolazione anziana e nei soggetti in terapia intensiva.4,5 Tuttavia le lesioni da decubito sono un indicatore della gravità della malattia di base o di altre condizioni morbose intercorrenti piuttosto che un fattore indipendente e predittivo della mortalità.4 Dimensione e gravità delle lesioni variano notevolmente.

Finalità dell'intervento

Evitare l'insorgenza di lesioni da decubito; guarire le lesioni esistenti; migliorare la qualità della vita.

Esiti

Incidenza e gravità delle lesioni da decubito; tassi di variazione di superficie e volume; tempi di guarigione. La pressione all'interfaccia, registrata a livello di diverse sedi anatomiche è un end point surrogato utilizzato talvolta negli studi sulla prevenzione, ma non esistono correlazioni cliniche.

Ricerca delle fonti

La ricerca bibliografica e la valutazione della qualità metodologica degli studi sono state realizzate e aggiornate da Clinical Evidence a maggio 2003 dopo una ricerca sullo Specialist Trial Register del Cochrane Wounds Group. Il registro deriva dalla consultazione di 19 database elettronici (tra cui Medline, Cinahl, BIDS ed Embase) e dalla revisione manuale di pubblicazioni scientifiche e atti di congressi. Sono stati esaminati tutti gli studi randomizzati che utilizzavano misure obiettive degli esiti clinici. Per molti studi non abbiamo potuto determinare con certezza se le dimensioni delle lesioni fossero confrontabili tra i gruppi in condizioni basali; una distribuzione disomogenea delle dimensioni interferisce su tutte le variabili di valutazione della guarigione. In teoria gli studi sugli effetti dei trattamenti dovrebbero randomizzare i pazienti stratificandoli per l'area della lesione iniziale e avere un campione sufficientemente numeroso da assicurare una distribuzione omogenea delle dimensioni delle lesioni in condizioni basali. Molti studi condotti dalle aziende farmaceutiche sulla popolazione sana non sono rappresentativi delle situazioni cliniche e per questo motivo sono stati esclusi.

Quesito

Quali sono gli effetti degli interventi preventivi?

Interventi

Superfici antidecubito

Una revisione sistematica ha trovato che i presidi in schiuma, usati al posto dei materassi standard ospedalieri, riducono l'incidenza di lesioni da decubito in soggetti ad alto rischio dopo 10-14 giorni. Non sono emerse prove che un particolare tipo di materasso in schiuma sia migliore di un altro. Abbiamo trovato prove insufficienti degli effetti di letti comandati elettricamente, cuscini antidecubito diversi e supporti a bassa pressione costante. I benefici dei presidi a bassa pressione alternata o costante e dei vari strumenti utilizzati nei trattamenti a pressione alternata non sono chiari. Uno studio randomizzato in soggetti in rianimazione ha trovato che i letti a cessione d'aria riducono il rischio di nuove piaghe da decubito rispetto ai letti normali. La revisione ha trovato che l'uso di rivestimenti antidecubito sui lettini operatori riduce significativamente l'incidenza di lesioni da decubito. Un piccolo studio randomizzato ha trovato che l'impiego di stivaletti di vinile gonfiati di aria è associato a un più rapido sviluppo di lesioni da decubito rispetto all'uso di cuscini ospedalieri standard.

Effetti positivi
Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca febbraio 2000).6 Presidi in schiuma vs materassi standard: La revisione6 ha identificato 4 studi randomizzati (850 soggetti); abbiamo trovato uno studio randomizzato successivo (101 soggetti).7 Tutti e 5 gli studi sono stati condotti prevalentemente in soggetti anziani ricoverati in reparti ortopedici. Una metanalisi dei 5 studi (Cullum N, Nelson EA, Nixon J, comunicazione personale, 2002) ha rilevato che i presidi in schiuma riducevano significativamente l'incidenza di lesioni da decubito dopo 10-14 giorni rispetto ai materassi standard ospedalieri (rischio relativo 0,31, limiti di confidenza al 95% da 0,22 a 0,46; numero di casi da trattare 5, limiti di confidenza al 95% da 4 a 7).6,7
Differenti presidi in schiuma: La revisione ha identificato 5 studi randomizzati (795 soggetti) che hanno confrontato diversi tipi di presidi in schiuma.6 Uno studio (40 soggetti) ha riscontrato una riduzione del rischio di lesioni da decubito utilizzando un materasso in schiuma e fibra a 5 sezioni, rispetto a un sovramaterasso in schiuma aereato dello spessore di circa 10 cm (rischio relativo 0,42, limiti di confidenza al 95% da 0,18 a 0,90; numero di casi da trattare per 10-21 giorni 3, limiti di confidenza al 95% da 2 a 25). Gli altri studi non avevano un campione sufficientemente numeroso per rilevare differenze negli effetti.
Letti regolabili elettricamente: Abbiamo trovato uno studio randomizzato (70 soggetti in cura con terapie mediche o chirurgiche) che ha valutato l'uso di letti regolabili elettricamente a 4 sezioni con materassi in schiuma rispetto all'impiego di letti standard ospedalieri con materassi antidecubito (in schiuma o a pressione alternata). Non sono emerse differenze significative nell'incidenza di lesioni da decubito dopo 10 giorni (nessun paziente ha sviluppato lesioni da decubito),8 ma la ridotta potenza statistica dello studio non consente di escludere l'esistenza di differenze clinicamente rilevanti.
Differenti tipi di cuscini antidecubito: La revisione ha identificato 2 studi randomizzati.6 Il primo (53 soggetti) ha confrontato sedili in schiuma con cuscini in schiuma fatti su misura; il secondo (141 soggetti) ha confrontato cuscini per sedie a rotelle in gel e schiuma con cuscini in sola schiuma. Gli studi non hanno rilevato differenze significative nel rischio di piaghe da decubito con i vari tipi di cuscini dopo l'uso per 5 mesi di sedili in schiuma e per 3 mesi di cuscini in gel e schiuma, ma la loro ridotta potenza statistica non consente di escludere l'esistenza di differenze clinicamente rilevanti.
Supporti a bassa pressione costante: La revisione ha individuato 7 studi randomizzati (1.451 soggetti) che hanno valutato l'uso di supporti a bassa pressione costante [vedi glossario], per la maggior parte con difetti metodologici importanti o di dimensioni insufficienti per trarre conclusioni affidabili.6
Superfici a pressione alternata: La revisione ha identificato 9 studi randomizzati (1.242 soggetti) che hanno confrontato materassi in schiuma standard o a bassa pressione costante con materassi a pressione alternata [vedi glossario]. Molti degli studi erano di dimensioni troppo piccole per poter escludere differenze clinicamente rilevanti. Uno studio (327 soggetti) ha riscontrato una riduzione significativa dell'incidenza delle lesioni da decubito con materassi a pressione alternata rispetto a materassi standard in schiuma (rischio relativo 0,32, limiti di confidenza al 95% da 0,14 a 0,72; numero di casi da trattare per 10 giorni di trattamento 111, limiti di confidenza al 95% da 6 a 34). Un altro studio (230 soggetti) ha trovato che presidi a bassa pressione riducevano in maniera significativa l'incidenza di lesioni da decubito rispetto a presidi a pressione alternata dopo una media di 16 giorni. Gli altri studi non hanno trovato differenze significative tra presidi a pressione alternata e a bassa pressione in un periodo compreso tra 8 giorni e 3 mesi.
Letti a cessione d'aria: La revisione ha identificato uno studio randomizzato (98 soggetti).6 Lo studio (durata non specificata) ha riscontrato una riduzione significativa del rischio di lesioni da decubito con letti a lenta cessione d'aria [vedi glossario] rispetto a letti standard in reparti di terapia intensiva (rischio relativo 0,24, limiti di confidenza al 95% da 0,11 a 0,51; numero di casi da trattare 3, limiti di confidenza al 95% da 2 a 5).
Letti a cessione d'aria con idroterapia: La revisione sistematica ha identificato uno studio randomizzato (98 soggetti incontinenti ricoverati in urgenza o lungodegenti).6 I letti a cessione d'aria con idroterapia [vedi glossario] aumentavano significativamente il rischio di lesioni da decubito rispetto a vari dispositivi di supporto dopo 60 giorni (rischio relativo 3,6, limiti di confidenza al 95% da 6,7 a 11,3) rispetto a varie superfici di supporto.
Rivestimenti antidecubito per lettini operatori: La revisione ha individuato 3 studi randomizzati. Il primo (446 soggetti sottoposti a interventi elettivi di chirurgia maggiore, ginecologica o vascolare) ha trovato che l'impiego di materassini polimerici viscoelastici rispetto a lettini operatori standard riduceva in maniera significativa l'incidenza di lesioni da decubito post operatorie dopo 8 giorni (rischio relativo 0,52, limiti di confidenza al 95% da 0,32 a 0,83; numero di casi da trattare per l'uso intraoperatorio 11, limiti di confidenza al 95% da 6 a 36). I risultati della metanalisi degli altri 2 altri studi di confronto (368 soggetti; Cullum N, Nelson EA, Nixon J, comunicazione personale, 2001) tra presidi a pressione alternata (durante l'intervento e nei 7 giorni successivi) e materassini in gel (durante l'intervento) più materassi standard (nei 7 giorni successivi) hanno rilevato una riduzione significativa dell'incidenza di lesioni da decubito con supporti a pressione alternata (rischio relativo 0,2, limiti di confidenza al 95% da 0,06 a 0,65; numero di casi da trattare per 7 giorni 16, limiti di confidenza al 95% da 9 a 48). Non è chiaro se la ridotta incidenza di piaghe da decubito fosse dovuta alla riduzione della pressione intra o post operatoria o a entrambe.6
Stivaletti di vinile gonfiati d'aria: La revisione ha identificato uno studio randomizzato di piccole dimensioni (52 soggetti) che ha confrontato l'uso di cuscini ospedalieri o stivaletti di vinile (gonfiati d'aria, con apposita nicchia per l'alloggio del piede) per la prevenzione delle lesioni da decubito in regione calcaneare in pazienti ospedalizzati. I cuscini ospedalieri riducevano significativamente la velocità di formazione delle piaghe da decubito (tempo medio alla lesione cutanea 10 giorni vs 13 giorni; P<0,036 con log rank test).6

Effetti negativi
La revisione ha segnalato la presenza di ipotermia in un numero limitato di pazienti che utilizzavano letti a cessione d'aria con idroterapia.6

Commento
Gli studi erano per la maggior parte piccoli e di scarsa qualità metodologica, e pochi hanno confrontato gli stessi presidi. I materassi in schiuma erano di diversa densità (spesso con schiuma di densità variabile all'interno del singolo materasso) e a volte modellati.

Altri interventi preventivi

Revisioni sistematiche hanno trovato prove insufficienti sugli effetti del riposizionamento (spostamento a tempi determinati) e dell'uso di composti per uso topico e medicazioni. Abbiamo trovato prove limitate da uno studio randomizzato dell'efficacia del vello di pecora antidecubito nel ridurre l'incidenza di lesioni da decubito rispetto al trattamento standard in soggetti con età superiore ai 60 anni sottoposti a interventi chirurgici.

Effetti positivi
Riposizionamento/regolare spostamento: Una revisione sistematica (data della ricerca 1995, 3 piccoli studi randomizzati, 56 soggetti) non ha rilevato differenze significative nell'incidenza di lesioni da decubito tra regolare riposizionamento manuale del paziente e interventi di controllo.9 Non abbiamo trovato studi randomizzati che abbiano valutato l'effetto delle diverse modalità di riposizionamento. Composti per uso topico e medicazioni: Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 2000, 2 studi randomizzati).10 Uno degli studi (319 soggetti) ha confrontato un prodotto topico contenente esaclorofene e un prodotto a base di cetrimide e non ha rilevato differenze significative nell'incidenza di nuove lesioni da decubito dopo 3 settimane (odds ratio 0,97, limiti di confidenza al 95% da 0,46 a 1,65; dati grezzi non riportati). Questi risultati devono essere interpretati con cautela perché si basavo su un'analisi completa di 167 soggetti. L'altro studio (120 soggetti) ha confrontato un prodotto topico contenente esaclorofene e una lozione inerte e non ha trovato differenze significative nel tasso di soggetti con modificazioni cutanee dopo 3 settimane.
Vello di pecora: Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 2000, 1 piccolo studio randomizzato di scarsa qualità metodologica, 36 soggetti)6 e uno studio randomizzato successivo sugli effetti del vello di pecora rispetto al trattamento standard.11 La revisione non ha trovato prove conclusive.6 Lo studio successivo (297 soggetti di età pari o superiore ai 60 anni sottoposti a chirurgia ortopedica) ha riscontrato che l'uso di vello di pecora più trattamento standard dell'area sottoposta a pressione riduceva significativamente l'incidenza di lesioni da decubito rispetto al solo trattamento standard (rischio relativo 0,3, limiti di confidenza al 95% da 0,17 a 0,51; numero di casi da trattare per un periodo non specificato 5, limiti di confidenza al 95% da 4 a 9).11

Effetti negativi
Non abbiamo trovato prove dirette o indirette di complicanze derivanti dal riposizionamento, dalla medicazione delle lesioni o dall'uso di vello di pecora o preparati topici.

Commento
Gli studi identificati dalla revisione erano piccoli e di scarsa qualità metodologica; inoltre gli stessi tipi di presidi sono stati valutati troppo poche volte.9,10 In uno degli studi sul riposizionamento regolare identificato dalla revisione9 23 soggetti sono stati randomizzati per il gruppo dello spostamento, ma solo 10 di questi sono stati effettivamente riposizionati in maniera regolare.

Quesito

Quali sono gli effetti dei trattamenti?

Interventi

Superfici antidecubito

Abbiamo trovato prove limitate da 3 studi randomizzati sull'efficacia dei letti ad aria fluidizzata nel guarire le lesioni da decubito rispetto al trattamento standard. Abbiamo trovato prove insufficienti sugli effetti dei presidi a bassa pressione costante, dei presidi a pressione alternata, dei letti a cessione d'aria o dei cuscini.

Effetti positivi
Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 2000).6 Letti ad aria fluidizzata: La revisione ha identificato 4 studi randomizzati (214 soggetti) che hanno confrontato materassi ad aria fluidizzata [vedi glossario] e trattamento standard.6 Due studi condotti su 105 pazienti ospedalizzati hanno trovato che i letti ad aria fluidizzata determinavano maggiori guarigioni rispetto alle cure standard che consistevano nell'uso di superfici antidecubito come materassi a pressione alternata, regolari cambi di posizione, vello di pecora o supporti imbottiti in gel e protezione degli arti dopo 15 giorni. Entrambi gli studi hanno trovato che l'uso di materassi ad aria fluidizzata favoriva la guarigione delle lesioni da decubito rispetto al trattamento standard. Il terzo studio (97 soggetti in assistenza domiciliare) non ha rilevato differenze significative dopo 36 settimane, ma contava molti soggetti persi al follow up. Il quarto studio (12 soggetti sottoposti a chirurgia plastica delle lesioni) non ha rilevato differenze significative nei tassi di guarigione delle piaghe tra presidi antidecubito tradizionali e materassi ad aria fluidizzata dopo 2 settimane.
Supporti a bassa pressione costante: Uno studio randomizzato incluso nella revisione (120 soggetti anziani con lesioni da decubito ricoverati in una casa di riposo) non ha rilevato differenze significative nei tassi di guarigione dopo 4 settimane con l'utilizzo di rivestimenti in schiuma intercambiabili per materassi o di materassi ad acqua.
Superfici a pressione alternata: La revisione ha identificato 3 studi randomizzati.6 Due (182 soggetti più anziani ospedalizzati con piaghe da decubito) non hanno riscontrato differenze significative nei tassi di guarigione delle piaghe da decubito con differenti tipi di materassi a pressione alternata [vedi glossario] dopo 4 e 18 settimane. Il terzo studio (32 soggetti anziani ricoverati in ospedale o in casa di riposo) non ha rilevato differenze significative nei tassi di guarigione tra materassi a pressione alternata e trattamento standard dopo 2 settimane.
Letti a cessione d'aria: Due studi randomizzati (133 soggetti) identificati dalla revisione non hanno rilevato differenze significative nel numero di ulcere guarite con letti a cessione d'aria [vedi glossario] rispetto a materassi in schiuma.6 Non abbiamo trovato studi randomizzati di confronto tra letti a cessione d'aria e supporti a pressione alternata o fluidizzati.
Cuscini antidecubito: Uno studio randomizzato identificato dalla revisione (25 soggetti) non ha rilevato differenze significative tra cuscini antidecubito standard e cuscini a pressione alternata nei tassi di guarigione (tempo medio di guarigione: 44 giorni con cuscini standard vs 59 gironi con cuscini a pressione alternata).6

Effetti negativi
Uno degli studi randomizzati inclusi nella revisione6 ha segnalato la presenza di ipotermia in un numero limitato di pazienti che utilizzavano letti a cessione d'aria con idroterapia.12

Commento
I pazienti che utilizzano letti ad aria fluidizzata non riescono ad alzarsi dal letto autonomamente e questo limita le indicazioni all'uso di tale presidio.

Altri trattamenti

Abbiamo trovato prove inconcludenti sugli effetti delle medicazioni con idrocolloidi o di altre medicazioni, della pulizia dei tessuti necrotici, della fenotoina per uso topico, degli interventi chirurgici, dei supplementi nutrizionali, dell'elettroterapia, degli ultrasuoni o della laserterapia a bassa emissione sulla guarigione delle piaghe da decubito.

Effetti positivi
Medicazioni con idrocolloidi vs garze imbevute di soluzione salina o di ipoclorito: Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 1997, 5 studi randomizzati, 396 ferite)13 e uno studio successivo (32 soggetti)14 sulle medicazioni o sugli agenti topici per le piaghe da decubito.14 La maggior parte degli studi era di piccole dimensioni, di scarsa qualità metodologica e con conclusioni poco chiare. Una metanalisi condotta dalla revisione ha trovato un beneficio significativo per le medicazioni con idrocolloidi (ferite guarite entro 75 giorni: 102/205, 50%, con idrocolloidi vs 59/191, 31%, con le garze tradizionali; odds ratio 2,57, limiti di confidenza al 95% da 1,58 a 4,18),6 e anche lo studio successivo ha rilevato una differenza significativa (volume relativo della ferita dopo 12 settimane considerando i valori di base come 100%: 26% con idrogel vs 64% con soluzione salina; P<0,02). Tuttavia un'altra metanalisi (N Cullum, EA Nelson, J Nixon, comunicazione personale, 2001) che ha utilizzato tecniche statistiche più appropriate non ha rilevato differenze significative nel tasso di guarigione (rischio relativo 1,63, limiti di confidenza al 95% da 0,97 a 2,75).14-19 Altre medicazioni: Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 1997)13 e 9 studi randomizzati successivi (713 soggetti) che hanno confrontato idrocolloidi con altre medicazioni e 7 studi randomizzati (463 soggetti) che hanno confrontato diversi tipi di medicazioni.13 Abbiamo trovato 5 studi randomizzati successivi.20-24 Gli studi erano per la maggior parte di scarsa qualità metodologica e di dimensioni troppo piccole per trarre conclusioni affidabili.
Pulizia dei tessuti necrotici: Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 1998)25 e 5 studi randomizzati successivi.26-30 La revisione non ha individuato studi che confrontassero il debridement (la pulizia dei tessuti necrotici) rispetto all'assenza di debridement; ha identificato 32 studi randomizzati che hanno messo a confronto differenti prodotti per il debridement, ma gli studi erano di piccole dimensioni, le lesioni considerate erano molto eterogenee e pochi studi sono stati replicati. La revisione conclude che non ci sono prove sufficienti per raccomandare l'uso di un prodotto rispetto a un altro.25 Il primo studio successivo (23 soggetti) non ha riscontrato differenze con pasta di destranomeri [vedi glossario] o garze imbevute di soluzione salina nel numero di piaghe pronte per il trapianto di cute entro 15 giorni (rischio assoluto 5/15 con destranomeri, 33% vs 4/15 con soluzione salina, 27%; aumento del rischio assoluto 7%, limiti di confidenza al 95% da -26% a +38%).26 Il secondo studio successivo (43 soggetti) non ha rilevato differenze significative nei tassi di guarigione tra collagenasi e idrocolloidi (3 soggetti guariti in ciascun gruppo, denominatore non riportato).27 Il terzo studio successivo (24 donne), che ha confrontato collagenasi e colloidi su lesioni a intero spessore della cute, ha trovato che le piaghe trattate con collagenasi guarivano con una velocità significativamente maggiore, ma non erano riportati i dati di partenza sulla eguale dimensione delle lesioni nei 2 gruppi.28 Il quarto studio successivo (21 soggetti) ha confrontato la papaina associata all'urea con la collagenasi e ha non trovato differenze significative nei tassi di guarigione dopo 4 settimane.29 Il quinto studio successivo (135 soggetti) non ha rilevato differenze significative tra collagenasi e fibrinolisina più desossiribonucleasi per la guarigione dopo 4 settimane (diminuzione =>25% nelle aree necrotiche: 37/60, 62%, con collagenasi vs 36/61, 57%, con fibrinolisina più desossiribonucleasi; P=0,115 per tutte e 5 le classificazioni del cambiamento delle lesioni).30
Fenitoina per via topica: Abbiamo trovato uno studio randomizzato (48 soggetti) di confronto tra una sospensione di fenitoina per uso topico (capsule da 100 mg in 5 ml di soluzione salina) e medicazioni con idrocolloidi o unguenti a base di antibiotico come terapia per lesioni da decubito non a tutto spessore.31 La fenitoina per via topica migliorava significativamente il tasso di guarigione rispetto ai medicamenti con idrocolloidi o unguenti con antibiotici (tempo medio di guarigione 35,3+-14,3 giorni con fenitoina vs 51,8+-19,6 con idrocolloidi vs 53,8+-8,5 con antibiotici; P<0,005 per entrambi i confronti), ma non erano riportati i dati di partenza sulla eguale dimensione delle lesioni nei 2 gruppi.31
Trattamento chirurgico: Non abbiamo trovato studi randomizzati sui trattamenti chirurgici delle lesioni da decubito.
Supplementi nutrizionali: Abbiamo identificato 2 studi randomizzati sull'utilizzo di acido ascorbico per accelerare la guarigione delle lesioni da decubito.32,33 Uno piccolo studio su 20 soggetti con lesioni da decubito sottoposti a chirurgia ha documentato che la somministrazione di acido ascorbico (500 mg 2 volte al giorno) migliorava il tasso di guarigione rispetto al placebo dopo un mese.32 L'altro studio (88 soggetti) non ha rilevato differenze significative con la somministrazione di acido ascorbico a dosaggi di 500 mg o 10 mg 2 volte al giorno dopo 12 settimane.33 Non abbiamo trovato studi randomizzati sugli effetti della nutrizione parenterale o dell'iperalimentazione sulla guarigione delle lesioni.
Elettroterapia: Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 2000, 3 studi randomizzati).6 Due di questi studi (91 piaghe da decubito) erano adeguati per una metanalisi, che ha trovato che l'elettroterapia [vedi glossario] aumentava significativamente la guarigione rispetto alla terapia simulata dopo circa 3-5 settimane (rischio relativo 7,92, limiti di confidenza al 95% da 2,4 a 26,3). Il terzo studio randomizzato incluso nella revisione ha trovato risultati simili dopo 4 settimane (percentuale di area guarita: 49,8% con elettroterapia vs 23,4% con terapia simulata; P=0,042).34 Questi studi, comunque, erano troppo piccoli e avevano importanti difetti metodologici. Perciò i risultati devono essere interpretati con cautela.
Ultrasuoni: Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 1999, 3 studi randomizzati, 140 soggetti).35 Nessuno dei 3 studi ha trovato prove di una migliore guarigione delle piaghe da decubito con ultrasuoni [vedi glossario] rispetto al non trattamento con ultrasuoni.
Laserterapia a bassa emissione: Una revisione sistematica (data della ricerca 1988, 1 studio randomizzato, 18 soggetti) non ha riscontrato alcun effetto positivo della laserterapia a bassa emissione [vedi glossario] nelle lesioni da decubito.36
Pressione negativa localizzata: Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 2000, 2 piccoli studi randomizzati, uno dei quali includeva 34 soggetti con piaghe da decubito).37 La revisione non ha trovato prove chiare di miglioramenti nella guarigione delle piaghe da decubito con pressione negativa localizzata [vedi glossario].

Effetti negativi
Non sono stati segnalati effetti avversi dei trattamenti.

Commento
Complessivamente le prove sugli effetti di questi trattamenti sono scarse.

Glossario

Elettroterapia:
Applicazione di un campo elettrico che si ottiene ponendo gli elettrodi vicino alla lesione. I trattamenti comprendono impulsi elettromagnetici, corrente a bassa intensità diretta, elettroterapia a polarità positiva e a polarità negativa ed elettroterapia a polarità alternata.

Laserterapia a bassa emissione:
Anche conosciuta come terapia a bassa intensità o a basso potere. Si suppone che agisca inducendo una risposta fotochimica alla luce del laser, che determina alterazioni biochimiche nelle cellule e modificazioni fisiologiche.

Letti a cessione d'aria:
Un materasso che contiene sezioni gonfiabili verticali, realizzato con tessuto semi permeabile. Quando le varie sezioni vengono gonfiate aumenta la superficie di contatto tra il soggetto e la superficie di appoggio e si riduce la compressione a livello cutaneo. I pazienti non riescono a muoversi da soli quando sono su questo tipo di supporto, pertanto questo presidio va riservato ai soggetti costretti a letto.

Letti a cessione d'aria con idroterapia:
Materasso che comprende cuscini coperti da una copertura con filtro permeabile che si asciuga rapidamente, attraverso la quale l'aria può ricircolare. Il letto contiene anche un dispositivo per raccogliere le urine.

Letti ad aria fluidizzata:
Una membrana ricopre uno strato di particelle che diviene fluido grazie a un getto di aria. Il getto si può interrompere e la superficie di appoggio ritorna solida, per consentire la mobilizzazione del paziente. I pazienti non riescono a muoversi indipendentemente quando sono su questo tipo di letto, che va pertanto riservato ai soggetti costretti a letto.

Pasta di destranomeri:
Sferette anidre e porose di 0,1-0,3 millimetri di diametro. Queste sferette sono idrofiliche e hanno effetto adsorbente/assorbente sull'essudato, sul materiale della ferita e sui batteri a seconda della dimensione delle particelle.

Pressione negativa localizzata:
Pressione negativa (suzione) applicata alla piaga attraverso una apertura nella medicazione (per esempio schiuma o feltro).

Supporti a bassa pressione costante:
Materassi, sovramaterassi e cuscini realizzati con schiuma a varia densità o imbottiti con fibre, gel, acqua, microsferule o aria. Aumentano la superficie di contatto tra il soggetto e il supporto e riducono pertanto la pressione all'interfaccia.

Supporti a pressione alternata:
Materassi o sopramaterassi composti di uno o 2 strati di sezioni parallele di aria che si gonfiano e sgonfiano alternativamente modificando così le superfici di appoggio e comprimendo zone diverse di cute.

Ultrasuoni:
Applicazione di ultrasuoni alla ferita, utilizzando un transduttore e un gel a base di acqua. L'intensità degli ultrasuoni è bassa per evitare il surriscaldamento dei tessuti.

Bibliografia

  1. O'Dea K. Prevalence of pressure damage in hospital patients in the UK. J Wound Care 1993;2:221-225.
  2. Granick MS, Solomon MP, Wind S, Goldberg M. Wound management and wound care. Adv Plastic Reconstruct Surg 1996;12:99-121.
  3. Allman RM. Pressure ulcer prevalence, incidence, risk factors, and impact. Clin Geriatr Med 1997;13:421-436.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=97372191]
  4. Thomas DR, Goode PS, Tarquine PH, Allman RM. Hospital acquired pressure ulcers and risk of death. J Am Geriatr Soc 1996;44:1435-1440.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=97109032]
  5. Clough NP. The cost of pressure area management in an intensive care unit. J Wound Care 1994;3:33-35.
  6. Cullum N, Nelson EA, Flemming K, Sheldon T. Systematic reviews of wound care management: (5) beds; (6) compression; (7) laser therapy, therapeutic ultrasound, electrotherapy and electromagnetic therapy. Health Technol Assess 2001;5(9):1-221. Search date 2000; primary sources 19 electronic databases, including Medline, Cinahl, Embase, and Cochrane Controlled Trials Register, and handsearches.
  7. Gunningberg L, Lindholm C, Carlsson M, et al. Effect of viscoelastic foam mattresses on the development of pressure ulcers in patients with hip fractures. J Wound Care 2000;9:455–460.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=11933449]
  8. Keogh A, Dealey C. Profiling beds versus standard hospital beds: effects on pressure ulcer incidence outcomes. J Wound Care 2001;10:15–19.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=12964222]
  9. Cullum N, Deeks JJ, Fletcher AW, Sheldon TA, Song F. Preventing and treating pressure sores. Qual Health Care 1995;4:289-297. Primary sources Medline (1966 to February 1999); Cinahl (February 1995); hand searching of five journals.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=96177608]
  10. O’Meara SM, Cullum NA, Majid M, Sheldon TA. Systematic review of antimicrobial agents used for chronic wounds. Br J Surg 2001;88:4-21. Search date 2000; primary sources 19 electronic databases, including Medline and Cinahl, handsearches, and a panel of experts.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=20575533]
  11. McGowan S, Montgomery K, Jolley D, Wright R. The role of sheepskins in preventing pressure ulcers in elderly orthopaedic patients. Primary Intention 2000;8:1-8.
  12. Bennett RG, Baran PJ, DeVone L, et al. Low airloss hydrotherapy versus standard care for incontinent hospitalized patients. J Am Geriatr Soc 1998;46:569-576.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=98247783]
  13. Bradley M, Cullum N, Nelson EA, Petticrew M, Sheldon T, Torgerson D. Systematic reviews of wound care management: (2) Dressings and topical agents used in the healing of chronic wounds. Health Technol Assess 1999;3 (17 pt 2) Search date 1997; primary source Medline.
  14. Matzen S, Peschardt A, Alsbjørn B. A new amorphous hydrocolloid for the treatment of pressure sores: a randomised controlled study. Scand J Plast Reconstr Surg Hand Surg 1999;33:13-15.
  15. Barrois B. Comparison of Granuflex and medicated paraffin gauze in pressure sores. Proceedings of the 2nd European Conference on Advances in Wound Management. London: Macmillan, 1993:209.
  16. Alm A, Hornmark AM, Fall PA, et al. Care of pressure sores: a controlled study of the use of a hydrocolloid dressing compared with wet saline gauze compresses. Acta Derm Venereol Suppl (Stockh) 1989;149:1-10.
  17. Colwell JC, Foreman MD, Trotter JP. A comparison of the efficacy and cost-effectiveness of two methods of managing pressure ulcers. Decubitus 1993;6:28-36.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=AMBIGUOUS 94128223, 93349427]
  18. Xakellis GC, Chrischilles EA. Hydrocolloid versus saline-gauze dressings in treating pressure ulcers: a cost-effectiveness analysis. Arch Phys Med Rehabil 1992;73:463-469.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=92255519]
  19. Gorse GJ, Messner RL. Improved pressure sore healing with hydrocolloid dressings. Arch Dermatol 1987;123:766-771.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=87212124]
  20. Thomas DR, Goode PS, LaMaster K, Tennyson T. Acemann hydrogel dressing versus saline dressing for pressure ulcers. A randomized, controlled trial. Adv Wound Care 1998;11:273-276.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=99258202]
  21. Rees RS, Robson MC, Smiell JM, et al. Becaplermin gel in the treatment of pressure ulcers: a phase II randomized, double-blind, placebo controlled study. Wound Repair Regen 1999;7:141-147.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=99348631]
  22. Seaman S, Herbster S, Muglia J, Murray M, Rick C. Simplifying modern wound management for nonprofessional caregivers. Ostomy Wound Manage 2000;46:18-27.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=AMBIGUOUS (6 citations)]
  23. Price P, Bale S, Crook H, Harding KGH. The effect of a radiant heat dressing on pressure ulcers. J Wound Care 2000;9:201-205.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=21931257]
  24. Graumlich JF, Blough LS, McLaughlin RG, et al. Healing pressure ulcers with collagen or hydrocolloid: a randomized, controlled trial. J Am Geriatr Soc 2003;51:147–154.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=12558709]
  25. Bradley M, Cullum N, Sheldon T. The debridement of chronic wounds: a systematic review. Health Technol Assess 1999;3:1-79. Search undertaken of 19 electronic databases, including Medline and Embase up until June 1998.
  26. Ljunberg S. Comparison of dextranomer paste and saline dressings for the management of decubital ulcers. Clin Ther 1998;20:737-743.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=98407851]
  27. Burgos A, Gimenez J, Moreno E, et al. Cost, efficacy, efficiency and tolerability of collagenase ointment versus hydrocolloid occlusive dressing in the treatment of pressure sores. A comparative, randomised, multicentre study. Clin Drug Invest 2000;19:357-365.
  28. Müller E, Van Leen MWF, Bergemann R. Economic evaluation of collagenase containing ointment and hydrocolloid dressing in the treatment of pressure ulcers. Pharmacoeconomics 2001;19:1209–1216.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=11772156]
  29. Alvarez OM, Fernandez OA, Rogers RS, et al. Chemical debridement of pressure ulcers: a prospective randomized comparative trial of collagenase and papain/urea formulations. Wounds 2000;12:15–25.
  30. Pullen R, Popp R, Volkers P, et al. Prospective randomized double–blind study of the wound–debriding effects of collagenase and fibrinolysin/deoxyribonuclease in pressure ulcers. Age Ageing 2002;31:126–30.
  31. Rhodes RS, Heyneman CA, Culbertson VL, et al. Topical phenytoin treatment of stage II decubitus ulcers in the elderly. Ann Pharmacother 2001;35:675–681.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=11408983]
  32. Taylor TV, Rimmer S, Day B, Butcher J, Dymock IW. Ascorbic acid supplementation in the treatment of pressure sores. Lancet 1974;2:544-546.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=75062986]
  33. Ter Riet G, Kessels AG, Knipschild PG. Randomized clinical trial of ascorbic acid in the treatment of pressure ulcers. J Clin Epidemiol 1995;48:1453-1460.
    [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&dopt=Abstract&list_uids=96136145]
  34. Gentzkow GD, Pollack SV, Kloth LC, et al. Improved healing of pressure ulcers using dermapulse, a new electrical stimulation device. Wounds 1991;3:158-170.
  35. Flemming K, Cullum N. Therapeutic ultrasound for pressure sores. Cochrane Database Syst Rev 2000;(4):CD001275. Search date 1999; primary sources 19 electronic databases, including Medline, Cinahl, Embase, and Cochrane Controlled Trials Register, and handsearches.
  36. Lucas C, Stanborough RW, Freeman CL, De Haan RJ. Efficacy of low level laser therapy on wound healing in human subjects. A systematic review. Lasers Med Sci 2000;15:84-93.
  37. Evans D, Land L. Topical negative pressure for treating chronic wounds. Cochrane Database Syst Rev 2000;(1):CD001898. Search date 2000; primary sources Cochrane Wounds Group Specialised Trials Register and a panel of experts.

Nicky Cullum, E Andrea Nelson Senior Research Fellow, Centre for Evidence Based Nursing Department of Health Sciences University of York, York, UK, Jane Nixon Deputy Head of Unit, Clinical Trials and Research Unit, University of Leeds, UK

Conflitti d'interesse: EAN e NC sono coinvestigatori in uno studio che ha ricevuto fondi dalla Beiersdorf. EAN, NC e JN sono coinvestigatori in uno studio sui materiali per ridurre la pressione che ha ricevuto fondi dalla Huntleigh Healthcare Ltd. EAN ha ricevuto rimborsi per la partecipazione a simposi da Smith and Nephew, Huntleigh Healthcare Ltd e Convatec. JN ha ricevuto compensi per relazioni e rimborsi spese dal Central Medical Supplies, UK, Huntleigh Healthcare Ltd e Hill Rom. JN ha svolto anche attività di consulenza per Huntleigh Healthcare Ltd.